Press Release
“Perdita record di ozono nell'Artico in febbraio e marzo 2011”
Bologna 7 aprile 2011 - Livelli record di perdita di ozono
stratosferico del 50% nell'Artico sono stati registrati dallo strumento
MIPAS sul satellite ENVISAT dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) nei mesi di
febbraio e marzo 2011, con regioni di minimo di ozono estese fino
all'Europa del Nord. I dati, ricavati dal gruppo di Remote Sensing della
Stratosfera (RSS) dell'ISAC-CNR guidato dalla Dott.ssa Bianca.M. Dinelli in
collaborazione con il gruppo del Prof. Massimo Carlotti del Dipartimento di
Chimica Fisica e Industriale (DCFI) dell'Università di Bologna nel corso
delle analisi di routine effettuate con un algoritmo innovativo che
permette di risolvere i gradienti orizzontali in atmosfera, mostrano per
marzo 2011 un calo del 50% della concentrazione di ozono tra i 18 e 30 km
rispetto agli anni precedenti. Insieme alla perdita di ozono, MIPAS ha
misurato temperature inferiori a -78° nella bassa stratosfera (20 gradi
inferiori alle temperature medie), rilevato la formazione di nubi polari
stratosferiche e variazioni di specie chimiche associate a processi noti
per il loro impatto sull'ozono. I risultati sono confermati dai dati
ricavati dallo stesso strumento usando il sistema di analisi dell'ESA il
cui prototipo e' stato sviluppato dal gruppo di ricerca sull'atmosfera di
IFAC-CNR in collaborazione con DCFI dell'università di Bologna e dai dati
misurati da altri satelliti e stazioni a terra.
Le condizioni osservate sono caratteristiche della formazione
del cosiddetto buco dell'ozono che dai primi anni '80 avviene ogni
settembre in Antartide. Nell'inverno australe, venti circumpolari causano
la formazione e isolamento di un vortice polare con temperature che
scendono fino a -90°. Queste basse temperature causano la formazione di
nubi stratosferiche polari sulla cui superficie avvengono reazioni chimiche
che sfruttano il cloro proveniente dai CFC ancora presenti in stratosfera,
riducendo l'ozono al ritorno della radiazione UV solare al termine della
notte polare. L'ozono si riforma nei mesi successivi, ma masse d'aria
polari con basso contenuto di ozono vengono trasportate verso le medie
latitudini. Il vortice polare Artico è tipicamente alterato da forti
perturbazioni dovute alla presenza dei continenti sottostanti, mantenendo
le temperature più alte e una bassa riduzione dell'ozono. A differenza
degli anni precedenti, i primi mesi del 2011 hanno visto un vortice boreale
estremamente isolato, con temperature medie giornaliere a 20 km al di sotto
dei -78° tra il 6 febbraio e il 16 marzo 2011 e che sono risalite verso la
media soltanto nei primi giorni di aprile. La persistenza di queste basse
temperature ha portato alla formazione delle nubi stratosferiche polari e
condizioni molto vicine alla formazione di un buco nell'ozono osservato in
Antartide.
L'osservazione di questa perdita record di ozono insieme a una
parziale riduzione nel 2005 (e un precedente nel 1997) conferma la
possibilità che il raffreddamento della stratosfera legato al riscaldamento
del clima possa portare a inverni boreali rigidi e isolati con conseguenti
perdite consistenti di ozono, una complessa interazione clima-ozono
stratosferico che attualmente rende più incerti i tempi predetti per la
chiusura del buco nell'ozono antartico. Insieme agli strumenti SCIAMACHY e
GOMOS, MIPAS continuerà a misurare l'atmosfera terrestre dal satellite
ENVISAT fino al 2014. Queste osservazioni saranno determinanti per
monitorare nei prossimi anni la possibile formazione di un buco nell'ozono
Artico e le conseguenze sullo strato di ozono a medie latitudini e sulla sua
capacità di proteggere gli organismi viventi terrestri dai raggi
ultravioletti.
I gruppi RSS del CNR-ISAC e DCFI dell'Università di Bologna
fanno parte del Quality Working Group di ESA, consorzio internazionale che
gestisce la parte scientifica e controlla la qualità dei dati dello
strumento MIPAS/ENVISAT.
Risultati preliminari
Ozono a 21 km 1-15 marzo 2010
(sinistra) e 2011 (destra). Dal MIPAS2D database, Bologna.
Profilo di ozono (sinistra)
e temperatura (destra) nell'Artico 1-15 marzo 2010 e 2011. Dal MIPAS2D
database, Bologna.
Medie
mesili (2002-2010) e giornaliere (2010-2011) di ozono a 36 hPa (21 km). Dal
MIPAS2D database, Bologna.
Medie
mesili (2002-2010) e giornaliere (2010-2011) di ozono a 50 hPa (18 km). Dal
MIPAS2D database, Bologna.
Medie
mesili (2002-2010) e giornaliere (2010-2011) di temperatura a 36 hPa (21
km). Dal MIPAS2D database, Bologna.
Medie
mesili (2002-2010) e giornaliere (2010-2011) di temperatura a 50 hPa (18
km). Dal MIPAS2D database, Bologna.
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